Le Nuove Indicazioni 2025 per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo di istruzione

Le Nuove Indicazioni 2025


Nuove Indicazioni 2025
Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione
Materiali per il dibattito pubblico



Le Nuove Indicazioni 2025 per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo di istruzione rappresentano un aggiornamento significativo rispetto al documento del 2012 (DM 254/2012). Questo testo, sviluppato da una commissione di esperti, tiene conto dell'evoluzione della società, delle nuove sfide educative e delle competenze richieste per il futuro. L’obiettivo principale è quello di creare un curriculum più moderno, che equilibri tradizione e innovazione, con un focus su competenze linguistiche, STEM, educazione civica e uso critico delle tecnologie.
 
Le
Nuove Indicazioni 2025 mostrano un’evoluzione interessante del sistema educativo italiano, con aspetti che potrebbero avvicinarsi ad alcuni principi dell’homeschooling, come la personalizzazione e l’attenzione al pensiero critico.

Tuttavia, ci sono anche alcuni aspetti che potrebbero preoccupare chi sceglie l’istruzione parentale, in particolare:

  • Possibile aumento del controllo e della standardizzazione
  • Rischio di rendere i test di valutazione più rigidi
  • Introduzione di contenuti o strumenti non in linea con i metodi educativi delle famiglie

Per chi pratica homeschooling, sarà quindi importante monitorare come questi cambiamenti verranno applicati nella realtà, e se verranno lasciati margini di flessibilità per chi sceglie percorsi educativi alternativi.

1. Differenze Generali tra le Indicazioni 2012 e 2025

Ambito Indicazioni 2012 Indicazioni 2025
Centralità dello studente Approccio centrato sullo studente, ma con enfasi su contenuti disciplinari e valutazione delle competenze Maggiore attenzione alla personalizzazione del percorso formativo e all’inclusione, con un focus sul benessere e la motivazione.
Tecnologia e AI La tecnologia è considerata uno strumento di supporto alla didattica Introduzione dell’Intelligenza Artificiale in modo critico e consapevole, con un ruolo attivo degli insegnanti come mediatori.
Educazione civica e valori Enfasi sulla cittadinanza e la Costituzione, ma con meno specifiche su questioni contemporanee. Maggiore focus su ambiente, educazione finanziaria, digitale e stradale, con un rafforzamento della cittadinanza attiva.
Competenze STEM Presente, ma senza un focus specifico sull’approccio pratico Rafforzamento delle STEM, con più attività laboratoriali, coding e robotica.
Latino Non previsto. Introduzione del latino per avvicinare gli studenti alle radici linguistiche italiane
Scrittura e lettura Enfasi sulla scrittura e lettura, ma senza un metodo specifico. Promozione della scrittura a mano e lettura ad alta voce per sviluppare il pensiero critico e la memoria.

2. Scuola Primaria: Cosa Cambia?

Lingua Italiana e Lettura

  • 2012: Focus sull’alfabetizzazione di base e sulla comprensione testuale.
  • 2025: Introduzione della lettura ad alta voce come pratica quotidiana per migliorare l’espressione orale e il pensiero critico.


Latino per l’Educazione Linguistica (LEL)

  • 2012: Nessuna menzione del latino.
  • 2025: Introduzione del latino nella scuola primaria in modo ludico e intuitivo, per aiutare i bambini a comprendere meglio l’italiano e la struttura della lingua.


STEM e Tecnologia

  • 2012: Le scienze erano trattate in modo più teorico, senza un focus esplicito sulle STEM.
  • 2025: Maggiore spazio a coding, robotica educativa e laboratori scientifici fin dalla primaria.


Educazione Civica e Ambientale

  • 2012: L’educazione civica era un tema trasversale, senza una struttura definita.
  • 2025: Creazione di un curriculum strutturato per l’educazione civica, con focus su ambiente, legalità e digitale.


Matematica e Logica

  • 2012: Approccio tradizionale basato su teoria ed esercizi.
  • 2025: Introduzione di metodi didattici innovativi per rendere la matematica più accessibile, con l’uso di giochi, strumenti digitali e risoluzione di problemi reali.


Rapporto Scuola-Famiglia

  • 2012: Coinvolgimento delle famiglie, ma senza una struttura formale.
  • 2025: Maggiore alleanza educativa tra scuola e famiglia, con incontri regolari e partecipazione attiva dei genitori nei progetti didattici.

3. Scuola Media: Cosa Cambia?

Latino come Disciplina Facoltativa

  • 2012: Non previsto.
  • 2025: Possibilità di studiare il latino dalla seconda media come materia opzionale, per consolidare le basi linguistiche.

Storia e Geografia

  • 2012: Programma equilibrato tra storia italiana e mondiale.
  • 2025: Maggiore enfasi sulla storia italiana e occidentale, per rafforzare l’identità culturale.

STEM e Sperimentazione Scientifica

  • 2012: Le materie scientifiche erano insegnate con approccio tradizionale.
  • 2025: Didattica laboratoriale per scienze e matematica, con utilizzo di strumenti digitali, coding e robotica.

Intelligenza Artificiale nella Didattica

  • 2012: Non prevista.
  • 2025: Introduzione dell’IA in modo critico e consapevole, con percorsi di educazione alla cittadinanza digitale.

Scrittura Manuale e Memorizzazione

  • 2012: Scrittura e studio mnemonico erano presenti, ma senza una specifica enfasi.
  • 2025: Maggiore valorizzazione della scrittura a mano e della memorizzazione di testi, come poesie e discorsi, per migliorare la capacità di espressione.

Educazione Civica e Sociale

  • 2012: Educazione alla cittadinanza inclusa nelle discipline, senza un piano strutturato.
  • 2025: Curriculum dedicato all’educazione civica, con moduli su ambiente, finanza, diritti umani e tecnologia.


4. Quali Sono i Principali Cambiamenti?

  1. Più personalizzazione dell’apprendimento, con maggiore attenzione a talenti e difficoltà degli studenti.
  2. Maggiore ruolo della tecnologia e dell’IA, con approccio critico e didattica innovativa.
  3. Rafforzamento delle competenze STEM, con focus su coding, robotica e scienze sperimentali.
  4. Più spazio alla scrittura manuale e alla memorizzazione, per sviluppare capacità cognitive profonde.
  5. Introduzione del latino come materia opzionale, per rafforzare le competenze linguistiche.
  6. Educazione civica più strutturata, con focus su cittadinanza digitale, ambientale e finanziaria.
  7. Maggiore coinvolgimento delle famiglie, con un nuovo patto educativo scuola-famiglia.


Le Nuove Indicazioni 2025 segnano dunque un passo importante verso una scuola più moderna, inclusiva e interdisciplinare, ponendo tradizione e innovazione al centro del percorso educativo.


Da un lato, ci sono elementi positivi che potrebbero rendere più ricco e strutturato il percorso educativo dei bambini e ragazzi. Dall'altro, alcune modifiche potrebbero sembrare restrittive o non perfettamente allineate con la libertà e la personalizzazione che caratterizzano l’homeschooling.

Aspetti Positivi per le Famiglie in Istruzione Parentale

✅ Maggiore attenzione alla personalizzazione dell’apprendimento

Le Nuove Indicazioni 2025 mettono più enfasi sullo studente come individuo, con percorsi più flessibili e una didattica meno rigidamente standardizzata. Per chi fa homeschooling, questo significa che lo Stato sembra riconoscere l'importanza di un approccio educativo più su misura.

✅ Focus sulla scrittura a mano e sulla memorizzazione

Molte famiglie che scelgono l'istruzione parentale valorizzano metodi classici di apprendimento, come il dettato, la scrittura a mano e la memorizzazione di testi (poesie, discorsi, brani letterari). Il fatto che le nuove Indicazioni 2025 reintroducano questi elementi è un segnale positivo, in quanto va nella direzione di una formazione più solida e profonda.

✅ Maggiore spazio alle STEM e alla sperimentazione

Il rafforzamento di coding, robotica e scienze sperimentali può essere un'opportunità interessante per chi fa homeschooling e segue approcci basati su learning by doing. Anche le famiglie che usano metodi Montessori o Steineriani potrebbero trovare utili queste innovazioni, adattandole alle loro esigenze.

✅ Più educazione civica, digitale e ambientale

L’introduzione di educazione civica strutturata con focus su ambiente, finanza, diritti umani e cittadinanza digitale può essere utile per preparare gli studenti ad affrontare il mondo in modo consapevole. Per chi fa istruzione parentale, questi argomenti sono spesso trattati in modo pratico (visite a musei, esperienze di volontariato, progetti di vita reale), quindi non sarebbe un cambiamento difficile da integrare.

Aspetti Critici per le Famiglie in Homeschooling

Maggiore controllo e standardizzazione dell’apprendimento

Le Indicazioni 2025 potrebbero portare a un aumento del controllo sui percorsi educativi. Se i nuovi programmi diventano più rigidi, potrebbe diventare più difficile per le famiglie in istruzione parentale mantenere la libertà di scelta su metodi e contenuti.

Ad esempio, se si rendessero obbligatori determinati approcci all’insegnamento delle STEM o della storia, le famiglie che seguono metodi alternativi (come l’apprendimento naturale o il classical homeschooling) potrebbero trovarsi in difficoltà nei test annuali.


Introduzione del Latino come disciplina opzionale

Sebbene l’introduzione del latino possa essere vista come positiva per alcuni, molte famiglie homeschoolers preferiscono insegnare le lingue in modo più spontaneo e comunicativo, anziché attraverso lo studio formale della grammatica. Se il latino diventasse obbligatorio o fortemente consigliato, potrebbe rappresentare un peso aggiuntivo non necessario.
 
Aumento della burocrazia e delle richieste per la verifica degli apprendimenti

Se i cambiamenti portano a una maggiore rigidità nella valutazione, le famiglie potrebbero dover dimostrare in modo più formale il progresso degli studenti, rendendo più difficile adottare metodi di apprendimento flessibili (es. unschooling o educazione esperienziale).


Uso dell’Intelligenza Artificiale nell’educazione

L’attenzione alle tecnologie e all’intelligenza artificiale potrebbe essere vista con sospetto da alcune famiglie in istruzione parentale, specialmente quelle che prediligono un'educazione meno digitalizzata e più legata all’esperienza diretta con il mondo reale.


Le Nuove Indicazioni 2025 portano con sé aspetti interessanti e spunti di riflessione per le famiglie che praticano l’istruzione parentale. Sebbene alcuni cambiamenti possano richiedere un adattamento, l’essenza dell’homeschooling – ossia la possibilità di offrire un’educazione personalizzata e su misura per ogni bambino – rimane garantita.

Autore: Matteo Curto 2 ottobre 2025
Quando le famiglie si incontrano, nasce una nuova educazione Dal 24 al 28 settembre 2025, la Fondazione Libera Schola ha partecipato a un incontro internazionale dedicato alle famiglie che praticano istruzione parentale. La cornice? La città di Brașov , in Romania, con le sue mura antiche, le montagne sullo sfondo e un’atmosfera che ha saputo accogliere con calore oltre cento famiglie da tutta Europa e Nord Africa. Abbiamo vissuto giornate intense di scambi, ispirazioni e pratiche concrete. Le mattine erano dedicate a tavoli di lavoro per genitori su temi chiave: organizzazione dell’apprendimento, burocrazia nei diversi paesi, lavoro da remoto, gestione familiare. I pomeriggi si aprivano alla scoperta del territorio, con visite culturali e attività genitori-figli. Le serate comunitarie si concludevano spesso attorno a un grande falò , tra racconti, canti tradizionali rumeni, danze collettive e piatti condivisi. Lì, nel cerchio del fuoco, ci siamo ricordati perché facciamo ciò che facciamo: per costruire legami che nutrono l’apprendimento e la crescita. La presenza di giovani adulti cresciuti fuori dal sistema scolastico tradizionale ha dato un segnale forte: sì, è possibile crescere liberi e competenti, quando si è accompagnati con fiducia. Le famiglie hanno condiviso strumenti, idee, ma anche dubbi e vulnerabilità. Questo rende questi incontri così preziosi: non si torna solo con appunti, ma con visioni. In un’Europa dove in alcuni paesi – come Germania e Svezia – l’homeschooling è ancora vietato, e in altri – come la Slovenia – è limitato da esami statali massivi, costruire alleanze internazionali è fondamentale. Anche il Regno Unito vive oggi pressioni politiche per restringere la libertà educativa. La comunità educante come risposta alla frammentazione Uno degli aspetti più toccanti dell’incontro a Brașov è stato vedere come famiglie che parlano lingue diverse, vivono in contesti molto differenti e seguono approcci pedagogici eterogenei, riescano comunque a costruire un linguaggio comune . Un linguaggio fatto di ascolto, curiosità, rispetto per i tempi dei bambini e desiderio autentico di crescita condivisa. In un mondo in cui l’educazione viene sempre più appiattita su standard, test e conformismo, riconoscersi come comunità educante transnazionale è un atto culturale e politico potente. Le famiglie presenti a Brașov non erano semplicemente “fuori dalla scuola”: erano dentro un progetto più ampio di rigenerazione sociale, che parte dalla relazione e dalla fiducia nelle potenzialità di ogni essere umano. La Fondazione Libera Schola si inserisce in questa visione come punto di riferimento per chi desidera costruire, non solo scegliere un’alternativa. La nostra presenza a Brașov ha permesso di intrecciare nuovi legami con realtà educative in Romania, Ungheria, Polonia e paesi anglofoni, con cui stiamo già avviando progetti congiunti di ricerca, mobilità e formazione . Perché educare fuori dalla scuola non significa “fare da soli”, ma costruire nuove strade, insieme . E in tempi di incertezza, essere parte di una rete viva, radicata e orientata al bene comune è ciò che rende possibile non solo resistere, ma fiorire . La Fondazione Libera Schola è nata anche per questo: non solo per sostenere le famiglie nel quotidiano, ma per presidiare con consapevolezza il diritto a una pedagogia viva, libera e autentica , contribuendo a costruire una rete europea che difenda l’infanzia, la famiglia e il futuro. Perché un’altra educazione non solo è possibile, esiste già e ogni incontro ci ricorda che non siamo soli. Homeschooling Europe è un’Associazione non profit con sede a Losanna, in Svizzera. Creata secondo le leggi del Canton Vaud, difende il diritto fondamentale dei genitori di scegliere l’educazione dei propri figli e promuove la libertà di homeschooling in tutta Europa. L’associazione rappresenta e sostiene le famiglie e le organizzazioni nazionali, fornisce informazioni e contatti utili, facilita la ricerca e l’accesso a risorse, organizza incontri e conferenze. Homeschooling Europe lavora affinché i genitori possano esercitare pienamente il loro diritto di scelta educativa, sempre nell’interesse dei bambini.
2 ottobre 2025
Nel settembre 2025 l’UNESCO ha pubblicato Homeschooling through a Human Rights Lens , un documento che analizza l’istruzione parentale all’interno del quadro dei diritti umani. (trovi il pdf sfogliabile in fondo all'articolo) Si tratta di un passaggio rilevante perché, per la prima volta, un organismo internazionale riconosce apertamente l’homeschooling come una forma legittima di educazione, pur evidenziando al tempo stesso alcune sfide e criticità. Lo studio nasce dall’Initiative on the Evolving Right to Education, avviata nel 2023 per ripensare il diritto all’educazione alla luce delle trasformazioni del XXI secolo. Tra i temi trattati vi sono l’apprendimento digitale, l’educazione permanente, i diritti dei gruppi vulnerabili e l’accesso all’istruzione superiore. Un riconoscimento esplicito dell’homeschooling Uno degli elementi più significativi del documento è la chiara distinzione tra homeschooling e altre forme educative. L’UNESCO afferma infatti: “Homeschooling stands apart from traditional and non-traditional schooling because it is primarily parent-directed, home-based, flexible in duration, and involves direct parental responsibility.”  L’homeschooling si distingue dalla scuola tradizionale e non tradizionale perché è principalmente diretto dai genitori, svolto a casa, flessibile nella durata e implica una responsabilità diretta dei genitori. Questo passaggio conferisce all’istruzione familiare una piena dignità educativa, riconoscendola come un modello autonomo e distinto, incentrato sul ruolo diretto delle famiglie. La questione della qualità educativa Un altro aspetto centrale riguarda la definizione e la valutazione della “qualità” nell’homeschooling. L’UNESCO sottolinea che questo è un campo complesso, dove i dati sono ancora scarsi e spesso metodologicamente deboli. “Assessing quality in homeschooling is challenging due to limited data, methodological flaws in existing studies, and the diversity of homeschooling contexts.”  Valutare la qualità dell’homeschooling è difficile a causa della scarsità di dati, dei limiti metodologici degli studi esistenti e della diversità dei contesti. Il documento evidenzia quindi la necessità di ulteriori ricerche e di un maggiore impegno da parte delle associazioni e delle comunità educative. Le famiglie possono avere un ruolo determinante nel fornire dati, esperienze e testimonianze capaci di arricchire il dibattito internazionale. Il tema della socializzazione Lo studio richiama l’articolo 29 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, ribadendo che l’educazione non si limita all’acquisizione di conoscenze, ma deve favorire lo sviluppo sociale, il pensiero critico e la partecipazione attiva alla vita comunitaria. “Education should promote socialization, critical thinking, and participation in social life.”  L’educazione dovrebbe promuovere la socializzazione, il pensiero critico e la partecipazione alla vita sociale. Pur riconoscendo che molti bambini educati in famiglia sviluppano buone capacità relazionali, il documento esprime preoccupazione per la possibile mancanza di esposizione a prospettive diverse. Questo punto richiama l’attenzione sull’importanza di creare occasioni di incontro, attività culturali, momenti comunitari e spazi di confronto che possano arricchire l’esperienza dei ragazzi in istruzione parentale. I punti di forza individuati Tra gli aspetti positivi messi in luce dal documento, spiccano alcuni elementi rilevanti per la difesa dell’homeschooling: La legittimità riconosciuta, che distingue l’istruzione familiare come percorso educativo distinto e valido. La flessibilità e l’adattabilità, considerate fondamentali per rispondere ai bisogni individuali e culturali dei bambini. Il pluralismo educativo, reso evidente dalla difficoltà di definire e misurare in modo uniforme la qualità. La necessità di incrementare la ricerca, che offre spazio alle famiglie per contribuire con dati e testimonianze dirette. Le criticità da affrontare Accanto ai riconoscimenti positivi, il documento mantiene una prospettiva fortemente legata allo Stato. Alcuni punti sollevano infatti preoccupazioni tra le famiglie e le associazioni: L’approccio “statocentrico”, con grande enfasi su regolamentazione, registrazione e controlli. Le perplessità relative alla socializzazione, che rischiano di perpetuare stereotipi non sempre fondati. L’identificazione della qualità con gli standard scolastici, che può escludere approcci alternativi e innovativi. L’attenzione alle procedure di controllo, a fronte di una scarsa riflessione su come sostenere concretamente le famiglie. Il rapporto UNESCO Homeschooling through a Human Rights Lens rappresenta un passaggio storico: per la prima volta, l’istruzione parentale entra ufficialmente nel linguaggio dei diritti umani a livello globale. Questo apre nuove opportunità per il dialogo con le istituzioni, ma richiede anche vigilanza. Da un lato, le famiglie possono fare leva sul riconoscimento della legittimità dell’homeschooling e sulla valorizzazione della sua flessibilità. Dall’altro, occorre rispondere con dati ed esperienze concrete ai dubbi sollevati, soprattutto riguardo alla socializzazione e alla qualità educativa. In definitiva, il documento UNESCO segna un passo avanti importante, ma conferma anche la necessità di un impegno costante da parte delle famiglie, delle associazioni e delle comunità homeschooler per garantire che il diritto all’educazione sia pienamente riconosciuto anche nella sua forma familiare.