Proteggi la sua infanzia

e adolescenza.

Promuoviamo e Valorizziamo l'Istruzione Parentale

Creando Ambienti di Apprendimento
Stimolanti e Inclusivi per tutti.

La Fondazione Libera Schola Ente del Terzo Settore (ETS) è un'organizzazione no-profit impegnata nella promozione e valorizzazione dell'istruzione parentale e l'educazione collaborativa. Uno dei nostri scopi è creare un collegamento efficace tra le famiglie che scelgono questa modalità educativa e le istituzioni scolastiche, con l'obiettivo di realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo e stimolante.

Ti ricordi il peso che provavi quando entravi in classe, quel nodo allo stomaco che stringeva ogni volta che qualcuno rideva alle tue spalle? Il mondo scolastico, con le sue regole rigide e le sue aspettative, ha spesso trasformato l'entusiasmo in ansia, il desiderio di imparare in una corsa al compiacimento.


In ogni corridoio, in ogni aula, ci sono dei bambini e degli adolescenti che affrontano una battaglia silenziosa, fatta di giudizi, confronti e, a volte, umiliazioni. Questo sistema, che dovrebbe nutrire la mente e lo spirito, può lasciare cicatrici che durano tutta la vita.

Libera Schola sa che con la giusta attenzione e un approccio educativo umano e inclusivo, è possibile trasformare l'apprendimento in un'esperienza serena, in cui crescere senza paura di essere giudicati. Possiamo restituire ai giovani il piacere della scoperta, l'entusiasmo di imparare e la fiducia in se stessi. Insieme, possiamo costruire un percorso educativo che non solo forma la mente, ma arricchisce anche il cuore, preparando i nostri ragazzi a un futuro in cui possano davvero brillare.

Ti ricordi?

Immagina una scuola che accoglie, che ascolta, che rispetta. Forse non è nemmeno più una scuola... Una istituzione al passo con i tempi dove il gioco non è solo un intervallo tra le lezioni, ma un'opportunità per esprimere sé stessi, per sperimentare, per scoprire il mondo e le proprie capacità senza paura di sbagliare.


Una realtà dove le differenze non sono motivo di scherno, ma una ricchezza da condividere, dove ogni voce trova spazio per essere ascoltata, dove ogni sguardo è un invito a partecipare, non un giudizio che isola.

Questa visione prende vita attraverso i progetti di Libera Schola, che promuovono un’educazione dinamica, stimolante e attenta ai bisogni di ogni individuo. Dai
Learning Pods, che incoraggiano la socializzazione, a Libere Ludere, che crea spazi sicuri dove gli adolescenti possono crescere e confrontarsi in modo autentico, fino ai nostri programmi di istruzione parentale, che pongono la famiglia al centro del percorso educativo. Siamo qui per promuove la crescita personale e comunitaria.

Immagina

La Fondazione Libera Schola nasce per costruire questo sogno.
Vogliamo che ogni bambino abbia la possibilità di crescere in un ambiente dove l'apprendimento è una gioia, non un obbligo; dove la socializzazione è un piacere, non una fonte di ansia; dove ogni studente può sentirsi sicuro, amato, e libero di essere se stesso. Immagina una società che cresce così: più empatica, più creativa, più resiliente.


Una società dove le ferite dell'infanzia non si trasformano in cicatrici dell'età adulta, ma in radici solide da cui fiorire. Questo nostro scopo è perseguito attraverso la protezione e il sostegno dell'istruzione parentale e delle famiglie che la praticano, l'apertura di scuole che incarnano questi valori, e l'organizzazione di eventi in persona e online, viaggi di istruzione e incontri che riflettono i nostri ideali.

La nostra Missione

Sostieni la missione di Libera Schola e aiutaci a creare un futuro dove il rispetto, la comprensione e l’amore per l’apprendimento siano al centro di ogni aula e nel cuore di ogni famiglia.


Con il tuo aiuto, possiamo creare scuole dove rispetto e gentilezza sono la norma, e dove ogni bambino e adolescente può brillare.
Con il tuo aiuto possiamo sostenere e preservare la libertà educativa e la scelta dell'Homeschooling in Italia. Insieme, possiamo costruire un mondo migliore, una famiglia homeschooler alla volta, una "Libera Schola" alla volta.

Insieme, possiamo realizzare uno dei nostri progetti più ambiziosi: la creazione di una scuola che accolga sia studenti tradizionalmente scolarizzati che homeschooler. Un luogo dove gli studenti possano prepararsi serenamente per gli esami, mantenendo la propria libertà educativa, e dove i valori di rispetto e gentilezza siano alla base di ogni interazione.

Un mondo migliore inizia con una scuola migliore.

Scopri come l'incontro tra il Ministro Giuseppe Valditara e i ragazzi del progetto EDUlearn ha segnato un punto di svolta per l'educazione parentale in Italia. Grazie alla guida di Erika Di Martino e alla Fondazione Libera Schola, l’Homeschooling è sempre più riconosciuto e supportato, offrendo nuove opportunità alle famiglie che scelgono questo percorso. Clicca qui per scoprire i dettagli di questo evento rivoluzionario e il futuro del homeschooling nel nostro Paese.

Guarda il video dell’intervista!

Cosa Facciamo

Educazione e Formazione

Offriamo supporto didattico online e assistenza personalizzata agli studenti che seguono l'istruzione parentale, ospedaliera o domiciliare, garantendo un accompagnamento educativo su misura che rispetti le esigenze specifiche di ogni studente.


Inoltre, organizziamo eventi educativi e formativi per adulti, ragazzi e bambini, promuovendo un modello di apprendimento inclusivo e flessibile. Questi incontri mettono al centro l'importanza di rispettare i tempi e le modalità di apprendimento di ciascuno, favorendo un'educazione che valorizzi il potenziale unico di ogni studente.

Innovazione Didattica

Collaboriamo con le scuole per introdurre innovazioni didattiche e corsi che valorizzano il gioco libero e il pensiero divergente.


Promuoviamo la creazione di circoli didattici per sostenere la pratica di un'educazione diversificata, democratica e in natura.

Sosteniamo la crescita dei *Learning Pods* nelle biblioteche, offrendo spazi accessibili dove i ragazzi possono apprendere e socializzare in modo flessibile e collaborativo. Promuoviamo anche l'apprendimento all'aperto, convinti che l'esperienza diretta della natura sia essenziale per lo sviluppo dei bambini. Con il tuo aiuto, possiamo ampliare queste iniziative, creando nuove opportunità educative innovative e inclusive.

Progetti Speciali

Libere Ludere: Un progetto pensato per valorizzare il gioco libero come strumento educativo fondamentale. Attraverso attività ludiche non strutturate, i bambini possono esplorare il mondo che li circonda, sviluppare creatività, autonomia e capacità di risoluzione dei problemi, tutto in un ambiente che stimola la collaborazione e il confronto con i pari. Libere Ludere promuove un apprendimento che rispetta i tempi e le inclinazioni individuali, permettendo ai bambini di crescere in modo naturale e sereno.


Libera Schola: Un'iniziativa ambiziosa che mira all'apertura di scuole innovative, basate sui principi dell'educazione inclusiva, del rispetto per le differenze individuali e del gioco libero come metodo di apprendimento. Il progetto intende creare un nuovo modello educativo, che mette al centro la persona e promuove un apprendimento attivo, dinamico e in armonia con la comunità.

Scambi e Viaggi

La Fondazione Libera Schola promuove con entusiasmo scambi di studenti e viaggi studio, riconoscendo in queste esperienze un'opportunità unica per arricchire il percorso educativo di studenti scolarizzati e homeschoolers. Questi programmi offrono la possibilità di ampliare gli orizzonti culturali e personali, immergendosi in contesti nuovi e stimolanti. Gli scambi internazionali e i viaggi studio non solo incentivano l'apprendimento interculturale, ma rappresentano anche un'occasione preziosa per sviluppare competenze chiave come l'adattabilità, la comunicazione e la capacità di lavorare in team.


Partecipare a queste iniziative permette ai ragazzi di sperimentare nuove prospettive, confrontarsi con culture diverse e crescere sia a livello accademico che personale. Inoltre, queste esperienze promuovono lo sviluppo di una maggiore consapevolezza globale, incoraggiando un'apertura mentale che li aiuterà a essere cittadini del mondo,

Educazione Green

Libera Schola si propone di integrare pratiche di educazione ambientale nelle  attività quotidiane al fine di sensibilizzare le persone riguardo l'importanza della sostenibilità. Questo non solo promuove il rispetto per l'ambiente, ma incoraggia anche comportamenti responsabili che possono contribuire alla conservazione delle risorse naturali.


Implementando queste pratiche, possiamo creare un ambiente più sano e stimolare una cultura che valorizzi la protezione del nostro pianeta.

Apprendimento Intergenerazionale

La Fondazione Libera Schola promuove l'apprendimento intergenerazionale, creando opportunità di scambio e crescita tra giovani e anziani. Attraverso progetti condivisi, i ragazzi possono attingere al prezioso patrimonio di conoscenze ed esperienze degli anziani, arricchendo così il loro percorso educativo. Allo stesso tempo, gli anziani trovano nuove ispirazioni e idee grazie alla freschezza e alla creatività dei più giovani.


Questo tipo di apprendimento va oltre il semplice trasferimento di competenze: rafforza il senso di comunità e favorisce relazioni significative basate su rispetto, empatia e condivisione.

Diventa Volontario

Se condividi la nostra missione, diventa volontario e aiuta a promuovere un'educazione diversificata e il gioco libero nella tua comunità.

Come Partecipare

Descrivi alcune qualità o caratteristiche della tua azienda. Scrivi un breve paragrafo e scegli un'icona appropriata.

Titolo breve

Diventa Membro

Unisciti a noi come membro partecipante per contribuire con il tuo tempo, talento o risorse. La tua partecipazione è essenziale per il successo delle nostre iniziative.

Donazioni

Le donazioni sono fondamentali per sostenere i nostri programmi educativi e progetti speciali.
Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza.

Volontariato

Se condividi la nostra missione, diventa volontario e aiuta a promuovere un'educazione diversificata e il gioco libero nella tua comunità.

Blog

6 luglio 2025
Lo Stato non può e non deve sostituirsi alla famiglia .
29 giugno 2025
Nel maggio 2025, il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha pubblicato un documento fondamentale che potrebbe (e dovrebbe) cambiare il modo in cui pensiamo all’istruzione: si tratta del rapporto A/HRC/59/41, redatto dalla Relatrice Speciale sul diritto all’istruzione, Farida Shaheed, intitolato "The Right to be Safe in Education" – Il diritto di essere al sicuro nell’istruzione. Questo rapporto non parla solo di scuole, ma di tutti i contesti educativi, inclusi quelli digitali, extrascolastici, informali e anche familiari. È un documento che, pur provenendo dall’ambito istituzionale dell’ONU, parla direttamente alle famiglie. Soprattutto, parla a quelle famiglie che hanno scelto o stanno considerando l’educazione parentale (homeschooling). Perché questo documento è cruciale Molti genitori italiani non seguono regolarmente le pubblicazioni delle Nazioni Unite. Tuttavia, queste dichiarazioni hanno un peso simbolico e politico enorme: influenzano il modo in cui gli Stati definiscono leggi e politiche educative. Comprendere il contenuto di questo rapporto significa conoscere i propri diritti e rafforzare la legittimità di chi sceglie un percorso educativo alternativo. Questo documento cambia il paradigma: non basta più garantire l'accesso all'istruzione; bisogna garantire la sicurezza integrale dell'esperienza educativa. E ciò implica un impegno concreto, sistemico e quotidiano da parte delle istituzioni.  Il significato del "diritto alla sicurezza nell'istruzione" La Relatrice Speciale propone questa definizione: " The right to be safe in education is the right of learners, educators and non-teaching staff to be protected from any violation of their physical, sexual or psycho-emotional integrity, as well as from practices harming or endangering healthy relationships within and outside the educational environment and the free expression of identities." "Il diritto di essere al sicuro nell’istruzione è il diritto degli studenti, degli insegnanti e del personale non docente a essere protetti da qualsiasi violazione della loro integrità fisica, sessuale o psico-emotiva, così come da pratiche che danneggiano o mettono in pericolo relazioni sane dentro e fuori dall’ambiente educativo e l’espressione libera della propria identità." Il messaggio è chiaro: non esiste diritto all’istruzione senza diritto alla sicurezza. Questo porta con sé una trasformazione importante: si passa da un'idea di scuola come luogo neutro o automaticamente valido a una concezione molto più esigente e umana. Il sistema educativo deve garantire non solo conoscenza, ma anche benessere e rispetto. Scuola, ma non solo Sebbene il rapporto sia spesso interpretato in chiave scolastica, è importante sottolineare che non si riferisce solo alla scuola tradizionale. Anzi, include esplicitamente ogni tipo di ambiente educativo, anche quello familiare: "This includes all educational spaces and processes, including digital ones." "Ciò include tutti gli spazi e i processi educativi, inclusi quelli digitali." Questo significa che anche l’educazione parentale (homeschooling) rientra pienamente nella riflessione sul diritto alla sicurezza. Ed è qui che il documento apre una breccia storica nella difesa del diritto all'educazione in forma non convenzionale. Un'accusa implicita ai sistemi scolastici? Il rapporto non accusa esplicitamente la scuola pubblica, ma evidenzia numerosi rischi associati ai contesti educativi tradizionali: violenze, abusi, bullismo, discriminazioni, violazioni dell'identità personale. In molte scuole italiane, gli studenti LGBTQ+, neurodivergenti, con background migratorio o semplicemente "diversi" sperimentano quotidianamente situazioni di disagio e insicurezza. Nel contesto italiano, questa è una verità spesso taciuta. Eppure, chi lavora nel mondo educativo lo sa: non tutti gli ambienti scolastici sono sicuri. Molti non lo sono mai stati. Alcuni bambini e ragazzi escono da scuola più feriti che formati. Dalla parte delle famiglie homeschooler Per molte famiglie che hanno scelto l’istruzione parentale, questo documento rappresenta un balsamo e una legittimazione. Dopo anni in cui si è dovuto giustificare una scelta spesso vista con sospetto, oggi una voce autorevole delle Nazioni Unite afferma che il diritto all'educazione si realizza solo dove vi è sicurezza. E se questa sicurezza non viene garantita nella scuola, è giusto e legittimo cercarla altrove. "Safety entails the ability of all persons to enjoy and exercise their human rights in all aspects of education, without discrimination, fear or reprisal." "La sicurezza implica la possibilità per ogni persona di godere ed esercitare i propri diritti umani in tutti gli aspetti dell'istruzione, senza discriminazione, paura o ritorsioni." Questo significa che anche l’homeschooling, se vissuto in un ambiente sereno, amorevole e stimolante, può garantire più sicurezza e dunque più diritto all’istruzione rispetto a certi ambienti scolastici istituzionali. La pluralità educativa come chiave della sicurezza Il rapporto insiste su un principio fondamentale: le politiche educative devono adottare un approccio onnicomprensivo, che includa le realtà diverse degli studenti. "An all-encompassing approach to safety in education must take into account the diverse realities of learners, including those learning in informal, non-formal and home-based settings." "Un approccio onnicomprensivo alla sicurezza nell'istruzione deve tener conto delle realtà diverse degli studenti, inclusi quelli che apprendono in contesti informali, non formali e domestici." In Italia, ciò implica anche un cambio di paradigma nelle istituzioni scolastiche, nei dirigenti, negli uffici scolastici regionali. Non è più possibile trattare le famiglie homeschooler come soggetti da controllare o sorvegliare: sono portatrici di un diritto riconosciuto a livello internazionale. Una sicurezza che è anche libertà Molti genitori homeschooler raccontano di bambini che, dopo essere stati ritirati da scuola, hanno ricominciato a dormire bene, a sorridere, a studiare con piacere. La sicurezza psicologica non è solo assenza di violenza: è possibilità di essere se stessi, di apprendere senza paura, di essere ascoltati e rispettati. Questo documento ONU rafforza l’idea che la vera sicurezza nasce dalla fiducia, dalla relazione educativa autentica, dall’autonomia e dalla personalizzazione dell’apprendimento. Un invito a informarsi e agire Questo non è un documento tecnico per addetti ai lavori. È una dichiarazione politica, culturale e civile. Le famiglie italiane hanno oggi uno strumento in più per difendere le proprie scelte educative e per chiedere che lo Stato non ostacoli, ma sostenga chi garantisce un ambiente sicuro ai propri figli. Se davvero vogliamo costruire un sistema educativo giusto, dobbiamo partire da qui: dal riconoscere che ogni bambino ha il diritto di sentirsi protetto, rispettato e ascoltato. E se questo accade a casa, con i genitori, in un contesto sereno e stimolante, allora è quello il luogo giusto per crescere. Vuoi leggere il rapporto originale? Puoi trovarlo (in inglese) sul sito dell’OHCHR: https://www.ohchr.org/en . L’educazione è un diritto. Ma la sicurezza è ciò che lo rende possibile. Libera Schola: al fianco delle famiglie per conoscere e difendere i propri diritti In un panorama educativo in continua trasformazione, EDUpar si impegna ogni giorno per informare, sostenere e dare voce alle famiglie italiane che scelgono percorsi educativi alternativi, come l’homeschooling. Siamo convinti che conoscere i propri diritti sia il primo passo per difenderli , soprattutto quando si tratta del benessere e della sicurezza dei propri figli. Per questo vi raccontiamo e traduciamo documenti fondamentali come questo rapporto delle Nazioni Unite, che spesso passano inosservati ma che possono cambiare radicalmente il modo in cui le famiglie vengono trattate dalle istituzioni . Attraverso articoli, incontri informativi, consulenze e una rete di supporto attiva in tutta Italia, EDUpar è con voi per ricordarvi che educare in libertà è un diritto riconosciuto , e che ogni famiglia ha il potere — e il dovere — di scegliere ciò che è meglio per i propri figli, anche controcorrente. Continuiamo insieme a costruire un futuro educativo più umano, più sicuro, più consapevole.
21 giugno 2025
Il recente rapporto delle Nazioni Unite , redatto dalla Relatrice Speciale sul diritto all’istruzione Farida Shaheed, rappresenta un documento fondamentale per chi si occupa di educazione nel XXI secolo. Pubblicato nel contesto della 59ª Sessione del Consiglio dei Diritti Umani (giugno–luglio 2025), questo testo è frutto di una visita sul campo negli Stati Uniti, ma le sue osservazioni risuonano ben oltre i confini americani. Il documento va letto con attenzione da chi, come noi, lavora ogni giorno per costruire una cultura dell’apprendimento centrata sulla persona, sulla relazione e sull’autonomia. Le analisi contenute nel rapporto non solo mettono in luce le fragilità dei sistemi educativi centralizzati, ma riaffermano un principio essenziale: l’educazione appartiene alla comunità, e in primo luogo alla famiglia. Il sistema scolastico statunitense: disuguaglianze strutturali e compressione dell’esperienza educativa La fotografia scattata dal rapporto è nitida e impietosa. Pur riconoscendo la diversità e flessibilità dell’offerta educativa americana, la Relatrice Speciale evidenzia che il sistema riflette profonde disuguaglianze . Non si tratta solo di differenze tra scuole ricche e scuole povere: il problema è sistemico. “L’istruzione negli Stati Uniti è caratterizzata da disuguaglianze radicate, in particolare per le comunità a basso reddito e marginalizzate.” (par. 7) Il finanziamento basato sulla tassazione immobiliare locale alimenta un divario crescente tra le scuole: dove le famiglie hanno più mezzi, la scuola è meglio finanziata, attrezzata, supportata; dove i redditi sono più bassi, la scuola diventa spesso uno spazio di contenimento più che di crescita. A ciò si aggiungono criticità gravi: standardizzazione soffocante dei percorsi, uso punitivo della disciplina che colpisce in modo sproporzionato le minoranze etniche, privatizzazione crescente che rischia di svuotare la funzione sociale dell’istruzione pubblica, assenza di una cultura della cura per il benessere psico-emotivo di studenti e insegnanti. Il risultato è un sistema che, più che “educare”, tende a classificare, isolare, addestrare. Una scuola che spesso perde la sua anima, ridotta a gestione di dati e contenimento comportamentale. Il ruolo dei genitori: non solo supporto, ma diritto originario Uno dei passaggi più rilevanti del documento si trova al paragrafo 74, dove viene ribadito che: “La Costituzione protegge il diritto fondamentale dei genitori di dirigere la cura, la crescita e l’educazione dei propri figli.” Non è un dettaglio. È un’affermazione giuridica e culturale di enorme portata. Fa eco alla celebre sentenza Pierce v. Society of Sisters del 1925, emblema della visione secondo cui il bambino non appartiene allo Stato, ma alla sua famiglia, alla sua comunità affettiva ed educativa. Questa posizione assume un significato ancora più forte nel contesto contemporaneo, segnato da: tentativi di centralizzare e uniformare i percorsi formativi, pressioni normative che scoraggiano ogni deviazione dagli standard imposti, narrazioni mediatiche che marginalizzano o ridicolizzano chi sceglie strade educative alternative. L’affermazione dell’ONU, invece, sancisce con chiarezza che il primato educativo appartiene ai genitori , e che questo diritto è parte integrante del diritto umano all’istruzione Homeschooling come possibilità riconosciuta e concreta In questo quadro, non stupisce trovare nel rapporto un chiaro riconoscimento dell’istruzione parentale: “In tutti i 50 Stati, i genitori possono legalmente istruire i propri figli a casa.” (par. 27) Non è un passaggio secondario. L’homeschooling, da tempo in crescita anche in Europa, viene qui legittimato all’interno di un documento internazionale sui diritti umani. Questo significa che l’educazione parentale non è una soluzione estrema, né un privilegio individuale , ma una delle tante modalità possibili per garantire l’adempimento del diritto all’istruzione in forme pluralistiche. Per Fondazione Libera Schola, questa visione è coerente con la nostra esperienza concreta: progetti come Libere Ludere, i Learning Pods, i percorsi di apprendimento familiare o i viaggi educativi internazionali, nascono proprio da questa comprensione dell’educazione come fenomeno diffuso, incarnato e plurale . Sicurezza scolastica: un’emergenza educativa e relazionale Un altro tema centrale emerso dal rapporto riguarda la sicurezza nelle scuole. Non si tratta solo di sicurezza fisica — sebbene negli Stati Uniti siano documentati episodi gravi legati alla violenza armata — ma anche di sicurezza emotiva, psicologica, sociale. “Molti studenti si sono detti insicuri, discriminati, non supportati nel loro ambiente scolastico.” (par. 61)  “I timori principali riguardano sparatorie, bullismo, isolamento, mancanza di supporto alla salute mentale.” (par. 62–65) Questo solleva una questione cruciale: la scuola può davvero definirsi inclusiva, se non garantisce benessere relazionale? Il diritto all’istruzione non è il diritto a stare in aula, ma a stare bene mentre si cresce, si apprende, si costruisce il proprio futuro. In Italia, le condizioni sono diverse, ma non mancano segnali d’allarme: burnout studenteschi, crisi di ansia a scuola, diffusione precoce di dispositivi digitali e isolamento sociale. Serve una riflessione profonda su cosa significhi realmente “educare alla vita”. Verso una pedagogia della fiducia: l’educazione come diritto e responsabilità condivisa Nelle conclusioni del documento, l’ONU propone una definizione di educazione che ci è molto vicina: “Proteggere il diritto all’istruzione significa più che assicurare accesso alle aule. Significa creare ambienti sicuri, inclusivi, solidali dove ogni bambino possa fiorire.” (par. 93) Fiorire: è questo il verbo centrale. Un bambino non si istruisce, si coltiva. Non si prepara al futuro con competenze astratte, ma si accompagna nel presente con presenza, ascolto e significato. L’educazione è — e deve tornare ad essere — relazione, esplorazione, possibilità . Il compito di Libera Schola: custodire e moltiplicare le forme della libertà educativa Questo rapporto delle Nazioni Unite rafforza la nostra missione. Non siamo soli in questo lavoro: la libertà educativa ha fondamenta giuridiche, culturali e sociali profonde. La nostra responsabilità è quella di renderle visibili e praticabili: creare spazi, tessere reti, costruire alleanze tra famiglie, educatori, professionisti e territori. Libera Schola continua a sostenere una visione dell’educazione come patrimonio vivo delle comunità umane . Il bambino, ci ricorda il rapporto, non è una creatura dello Stato. Ma è, e deve restare, un soggetto libero, guidato da adulti che hanno il diritto e il dovere di accompagnarlo con amore, visione e fiducia.
Autore: Matteo Curto 12 marzo 2025
Le Nuove Indicazioni 2025 per la scuola dell'infanzia e il primo ciclo di istruzione rappresentano un aggiornamento significativo rispetto al documento del 2012 (DM 254/2012). Questo testo, sviluppato da una commissione di esperti, tiene conto dell'evoluzione della società, delle nuove sfide educative e delle competenze richieste per il futuro. L’obiettivo principale è quello di creare un curriculum più moderno, che equilibri tradizione e innovazione, con un focus su competenze linguistiche, STEM, educazione civica e uso critico delle tecnologie.
9 marzo 2025
Fondazione Libera Schola, guidata dalla Presidente Erika Di Martino, ha incontrato il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara presso il Palazzo del Ministero in Via Trastevere, a Roma. L’appuntamento segna un momento significativo per il confronto tra le istituzioni e le famiglie che scelgono l’istruzione parentale, consolidando un dialogo già avviato lo scorso settembre a Milano. Giuseppe Valditara è una figura di grande esperienza nel panorama dell’istruzione italiana. Professore ordinario di Diritto Romano, ha dedicato la sua carriera accademica e politica allo studio e al miglioramento del sistema educativo.
Autore: Matteo Curto 24 gennaio 2025
Dal 21 al 26 luglio 2025
15 ottobre 2024
Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha recentemente partecipato a un incontro a Milano con un gruppo di homeschoolers del progetto didattico EDUlearn, organizzato dalla Fondazione Libera Schola, un ente non profit ETS. Questo evento, che si è svolto con il supporto del network Edupar, ha segnato un momento importante per il riconoscimento dell’educazione parentale in Italia e ha rafforzato la collaborazione tra famiglie e istituzioni. Il Ministro ha elogiato l'iniziativa, sottolineando i benefici che tale collaborazione porta ai ragazzi e alle famiglie che optano per l'istruzione parentale.
bimba fa homeschooling
13 ottobre 2024
L'ordinamento italiano prevede l'obbligo di istruzione per un periodo minimo di dieci anni, a partire dai 6 anni di età. In questo contesto, i genitori hanno la possibilità di scegliere liberamente come educare e istruire i propri figli, rispettando le loro caratteristiche e aspirazioni, senza necessariamente aderire a un percorso scolastico tradizionale. Questa libertà offre una vasta gamma di possibilità, consentendo alle famiglie di costruire percorsi educativi unici e su misura per i propri figli.
Un gruppo di laureati lancia in aria i loro cappelli.
26 agosto 2024
Nelle scuole tradizionali di oggi, gli studenti spesso si trovano immersi in un sistema che privilegia la standardizzazione rispetto all'individualità, dove la pressione per conformarsi soffoca la creatività e il desiderio di apprendere.